Aveva 98 anni Giorgio Napolitano: si è spento nel tardo pomeriggio di ieri il primo Presidente della storia della Repubblica ad essere eletto per un secondo mandato. In programma i funerali di Stato e, nel giorno di lutto nazionale, sventoleranno bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici della Regione del Veneto.
Di origini napoletane, classe 19254, appassionato di letteratura e teatro, entra subito in politica dove inizia la sua carriera come deputato nel pieno degli anni Cinquanta, periodo politicamente complesso. Da qui inizia un lungo percorso che lo porterà a ricoprire importanti incarichi fino alla presidenza della Repubblica nel 2006 e una seconda volta nel 2013 raggiungendo il traguardo storico come primo capo di Stato a essere scelto per ben due mandati.
Una lunga carriera politica in momenti importanti della storia europea che lo hanno visto al fianco di importanti personalità da Silvio Berlusconi a Papa Benedetto XVI; una famiglia unita insieme alla moglie Clio Bittoni e ai due figli.
Il mondo delle istituzioni si stringe al cordoglio, compreso il presidente Luca Zaia: «Esprimo gratitudine alla memoria del Presidente Giorgio Napolitano nel momento del cordoglio mio e di tutto il Veneto per la sua scomparsa. E’ il Capo dello Stato nelle cui mani ho giurato fedeltà alla Costituzione da ministro delle Politiche Agricole nel 2008 – prosegue il Governatore -, a lui mi lega anche questo momento personale. In questo momento di lutto, il ricordo che più desidero sottolineare è quello di un uomo delle istituzioni molto vicino al Veneto, terra che gli apparteneva per aver abitato a Padova, dove ha studiato al Liceo Tito Livio, durante la seconda guerra mondiale».
Il ricordo è quello di un presidente attento, vicino alle regioni soprattutto nei momenti di emergenza: «Ricordo la telefonata con cui mi raggiunse in occasione dell’alluvione del 2010 – conclude Zaia -, colloquio in cui si informava sui danni e sulle condizioni dei cittadini; mi annunciava il suo arrivo a breve e, dimostrando ancora una volta la sua attenzione per le realtà locali, il desiderio di incontrare i sindaci. Sentiva realmente che lo Stato non si fondava esclusivamente sulle istituzioni centrali».

Nel maggio dello scorso anno l’ex Presidente e senatore a vita Giorgio Napolitano era stato operato all’addome poi, da qualche giorno le sue condizioni di salute erano peggiorate tanto da essere ricoverato presso la clinica Salvator Mundi a Roma dove si è spento ieri intorno alle 19.45. Domani, domenica 24, la camera ardente al Senato, poi funerali di Stato in forma laica.
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