Addio al “pioniere dell’acciaio”, Luigi Albrigi

La Valpantena, e non solo, piange la scomparsa dell'imprenditore Luigi Albrigi, mancato ieri dopo aver combattuto contro il Covid-19. Albrigi lascia la moglie, i sei figli e i suoi 13 nipoti. I funerali si svolgeranno domani a Grezzana.

Luigi Albrigi

Non ce l’ha fatta a sconfiggere il Covid-19. Luigi Albrigi, 89 anni, alpino, imprenditore molto conosciuto in Valpantena, se n’è andato ieri, tra il dolore e l’affetto dei suoi concittadini. Albrigi era nato a Moruri il 9 ottobre del 1932 ed era il sesto di otto figli. Una vita piena la sua, spesa anche per gli altri: dopo gli studi classici si trasferì con la famiglia a Romagnano, entrò nel negozio di Grazioli ferramenta a Grezzana e diventò responsabile di zona dell’A.N.C.R..

Nel 1970 fondò a Stallavena un’azienda per produrre serbatoi in ferro per combustibili e granaglie e, qualche anno dopo, decise di ridimensionarla e passare all’acciaio inossidabile. Dal matrimonio con Celina Tommasi, Luigi ebbe sei figli, ai quali cedette interi rami della sua azienda per ampliare il raggio d’azione sul territorio. Nel 1980, poi, Luigi con Francesco Bombieri costituì Verona Inox per la lavorazione di tubi di acciaio inossidabile: Bombieri amministratore lo è tuttora. La Luigi Albrigi (20 dipendenti) oggi è specializzata in attrezzature per oli essenziali che esporta in tutto il mondo.

A piangere la scomparsa di Luigi sono la moglie, i figli e i suoi 13 nipoti. Il funerale si terrà domani alle 16 nella chiesa parrocchiale di Grezzana.

Leggi l’approfondimento di Alessandra Scolari su Pantheon #115: Luigi Albrigi, fucina inesauribile di idee