“A riveder le stelle”, il progetto dell’Istituto Carlo Anti

Il progetto “A riveder le stelle” è mirato all'apprendimento dell'italiano per alunni stranieri ed è un esempio autentico di diffusionismo culturale e un modo per omaggiare i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri.

comune di villafranca di verona anna lisa tiberio

Venerdì, presso la sala Giunta del Comune di Villafranca, si è svolta la conferenza stampa per presentare il progetto chiamato “A riveder le stelle”, curato dall’Istituto “Carlo Anti” di Villafranca e dedicato all’insegnamento dell’italiano per alunni stranieri attraverso la Divina Commedia.

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Il sindaco Roberto Dall’Oca, assieme all’Assessore all’Istruzione Anna Lisa Tiberio e al prof. Giuseppe Venturini – delegato del Direttore dell’Ufficio Scolastico- hanno preso visione del progetto e hanno voluto congratularsi con il prof. Lamberto Scolari – referente del progetto – per l’impegno dimostrato, sottolineando in particolare il ruolo di integrazione tra la dimensione educativo-linguistica e la conoscenza letteraria. Lo stesso Direttore dell’Ufficio Scolastico – dott. Albino Barresi – si è detto disponibile per promuovere tale buona prassi all’interno delle scuole del territorio veronese.

Nell’anno delle celebrazioni dantesche, l’Amministrazione comunale ha voluto sottolineare la portata valoriale di tale progetto che rappresenta per il territorio una dimostrazione dell’importanza di valori come l’inclusione e l’integrazione, all’interno dei principi della nostra Costituzione ma anche in sintonia con quanto espresso nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e all’interno dell’Agenda 2030 sullo Sviluppo Sostenibile.

Alla videoconferenza era presente anche il Dirigente Scolastico dell’Istituto Carlo Anti – prof.ssa Lia Artuso – che ha sottolineato come tale lavoro si muova nell’ambito del piano scolastico per l’inclusione e nasca all’interno delle attività della Commissione Accoglienza guidata dal prof. Christian Marchesini. La Dirigente ha voluto anche ricordare le proposte di studio pomeridiano assistito che, prima della pandemia, hanno visto la partecipazione di quanti richiedevano un supporto anche attraverso la peer-education, grazie a docenti e studenti-tutor che hanno donato il proprio tempo a compagni di altre classi. 

Il prof. Scolari ha illustrato quindi il progetto “A riveder le stelle”, il quale è strutturato in quattro parti: la lettura facilitata dei canti dell’Inferno; una parte dedicata alla comprensione del testo; alcune schede operative per l’apprendimento della grammatica e della sintassi italiana per principianti della lingua e infine una parte dedicata agli approfondimenti storico-culturali relativi alla nostra nazione. 

Questo modo innovativo per celebrare i settecento anni dalla scomparsa di Dante Alighieri è un esempio autentico di diffusionismo culturale che si configura come un mezzo per veicolare attivamente valori, rendere migliore la comunicazione, assieme alla formazione di una cittadinanza attiva e partecipata che valorizzi le diverse culture all’interno del nostro sistema educativo.

Già durante la primavera dello scorso anno, durante il primo diffondersi della pandemia, è scaturita l’opportunità di promuovere un progetto importante sulla lettura dei classici della nostra lingua; poi è sopraggiunta l’opera dantesca come opportunità per apprendere le competenze linguistiche e comunicative. Gli utenti del progetto sono, infatti, una decina di studenti di diverse nazionalità iscritti all’Istituto Anti. Il progetto si sta sviluppando ulteriormente anche attraverso due ex-alunne pakistane che stanno predisponendo una versione semplificata in lingua hurdu dell’Inferno, corredata da loro illustrazioni.

I versi di Dante hanno precisi livelli di lettura e possiedono una propria valenza di tipo metrico, sintattico, lessicale, fonico e simbolica: sono infatti testi nati per formare discenti a cui appartenevano competenze linguistiche adeguate. Tuttavia, proprio per questo, tali versi sono nati anche per educare, per unire e infondere il piacere di essere assaporati, anche partendo da un altro livello di conoscenza linguistica.