Sono comparsi mazzi di fiori e biglietti sul luogo della morte di Madiha Rahmad, investita ieri mattina presto in via Bassetti a Verona mentre camminava sul marciapiede con un amico.
Il giovane alla guida, 26enne, ha pure tentato di fuggire senza prestare soccorso, ma è stato bloccato poco lontano da una pattuglia della Polizia locale che si trovava nelle vicinanze. È risultato positivo all’alcoltest. La sua auto, una Volkswagen Polo, poco dopo le 5.30 di domenica mattina ha sbandato e colpito la donna, uccidendola.
L’interrogatorio
Questa mattina, come disposto dal pubblico ministero, il giovane è stato interrogato al Comando di via del Pontiere, alla presenza del suo avvocato. Così come i due testimoni che hanno assistito all’impatto, tra cui l’amico che stava camminando con Madiha.
I colloqui proseguiranno anche oggi, giornata dedicata alla ricostruzione dettagliata dell’incidente. Gli agenti, infatti, si stanno concentrando sulle dichiarazioni rese per mettere a fuoco la dinamica esatta di quanto avvenuto e delinearne le responsabilità.
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La tragica comunicazione ai parenti
Questa mattina è giunta al Comando anche una cugina della ragazza, residente a Milano, contattata dagli agenti in quanto unica parente stretta che vive in Italia. La Polizia locale si è messa in contatto con il Consolato marocchino per comunicare alla famiglia, che vive nel paese d’origine, la drammatica notizia. La 29enne Madiha Rahmad era infatti di origini marocchine, ma da qualche anno viveva e lavorava a Verona.
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