A Bosco Chiesanuova nasce un programma per l’invecchiamento “attivo”

Ammontano a 27mila euro i fondi destinati dalla regione Veneto al comune di Bosco Chiesanuova per contrastare l'isolamento sociale degli anziani del paese tramite il progetto "Argento Vivo".

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Il Comune di Bosco Chiesanuova è tra i pochi enti veronesi a beneficiare dei contributi messi a disposizione dalla Regione Veneto per il bando “Invecchiamento attivo 2021”. Il Comune montano godrà di 27.000 euro erogati dalla Regione Veneto per l’avvio di una progettualità della durata di 12 mesi che ha per destinatari diretti circa 50 anziani dell’alta Lessinia dai 65 agli oltre 75 anni e che mira a valorizzarne la partecipazione attiva attraverso lo sviluppo di progetti di “vicinato solidale” per contrastare l’isolamento sociale.

L’indice di vecchiaia di Bosco Chiesanuova è in continuo aumento: è passato dal 120 registrato nel 2002 al 174,6 del 2020 che equivale a 174 anziani ogni 100 giovani. Nel complesso, gli abitanti over 65 sono passati da 574 nel 2002 a 814 nel 2020, innalzando l’età media del Comune da 40 a 45,5 anni. A questo, si aggiungono le caratteristiche particolari del territorio che aumentano le difficoltà di spostamento e di aggregazione sociale, soprattutto nei casi di mobilità fisica ridotta, assenza di mezzo di locomozione di proprietà e di reti familiari.

In un’ottica di welfare di comunità, il progetto “Argento Vivo” nasce per intercettare «le solitudini e le fragilità dell’anziano che mal collimano con il loro desiderio di sentirsi ancora utili per la nostra Comunità – dichiara il Sindaco del Comune di Bosco Chiesanuova, Claudio Melotti – L’intento è perciò quello di coinvolgere gli anziani nelle organizzazioni culturali e associative che soffrono di penuria di volontari, favorendo le relazioni sociali intragenerazionali e intergenerazionali e l’accessibilità ai luoghi di incontro. Riuscirci significherà far star meglio i nostri anziani e, al contempo, arricchirci grazie al loro bagaglio culturale e di esperienze».

Ma come valorizzare e trasformare il ruolo dell’anziano, da utente a fornitore di un servizio per la comunità? “Argento Vivo” è frutto di una progettazione di rete, con il Comune capofila e ben 8 associazioni coinvolte per circa un centinaio di studenti e 300 volontari: Associazione Stella Mattutina onlus, Cooperativa Sociale La Tata onlus, Associazione Famiglia e Comunità, Cooperativa Sociale Prassi e Ricerca, Associazione Tagesmutter-Domus, Associazione Nuova Bosco aps, Associazione Terra della Selce e Istituto Comprensivo di Bosco Chiesanuova. A breve verrà avviata la prima fase di mappatura per individuare gli anziani “attivabili”, svolta attraverso visite domiciliari da parte volontari adeguatamente preparati.

La fase successiva verrà dedicata alla mobilità: l’utilizzo di due mezzi da 9 posti del Comune consentirà alle persone che vivono isolate o che non hanno mezzi propri, di raggiungere i centri di aggregazione sociale. L’Istituto Comprensivo di Bosco Chiesanuova diverrà lo spazio per l’intergenerazionalità, per lo sviluppo di laboratori di artigianato solidale e di attività per la valorizzazione della frazione di Lughezzano e, più in generale, di promozione delle iniziative del territorio. L’obiettivo è duplice: permettere l’apprendimento permanente lungo tutto l’arco della vita di una persona e trasmettere le conoscenze e le abilità agli individui più giovani. A fronte del contributo della Regione Veneto quantificato in 27.000 euro, l’ente capofila e i partner interverranno cofinanziando il progetto con fondi propri per il 41,5% del costo totale del progetto stimato in 19.000 euro, per un totale di 46.000 euro messi a disposizione del progetto.

«Partecipare attivamente alla vita sociale e confrontarsi con i più giovani ha comprovati effetti positivi sul benessere degli anziani – dichiara Lorenza Corradi, Assessore con delega alle politiche sociali del Comune di Bosco Chiesanuova – In continuità con lo scorso anno, investiamo in un modello di welfare partecipativo, attraverso il coinvolgimento degli enti del Terzo Settore locali, perché crediamo che invecchiare attivamente sia una strada privilegiata per invecchiare bene». 

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