Diventa legge il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas: in base alle nuove regole, i termosifoni si accenderanno più tardi e rimarranno in funzione per meno giorni e per un’ora in meno al giorno. Una riforma che aiuterà le famiglie italiane a far fronte a un inverno rigido e un caro-bollette significativo.
Il piano
Il piano è un insieme di regole fornite dal Ministero della Transizione Ecologica con lo scopo di limitare gli effetti del caro energia e realizzare da subito risparmi utili a prepararsi a eventuali interruzioni delle forniture di gas dalla Russia. Il MITE ha spiegato che il Piano arriva al fine di risparmiare gas e evitare il più possibile un eccessivo svuotamento degli stoccaggi nazionali anche in previsione della stagione 2023 2024. La misura è in linea con le indicazioni della Commissione europea.
Gli obiettivi
- ridurre la pressione sugli stoccaggi, consentendo di valorizzare al meglio durante la fase invernale i volumi di gas immessi dagli operatori economici, nonché tramite risorse pubbliche da SNAM e dal GSE;
- consentire di mantenere più a lungo, riducendo la velocità di erogazione del gas in stoccaggio, le portate massime erogabili in caso di punte di freddo invernale;
- originare un effetto, seppur limitato, di ridurre i prezzi al consumo, aiutando il bilancio domanda – offerta giornaliera;
- introdurre un consumo più consapevole dell’energia, da perseguire in ottica di decarbonizzazione.
Cosa cambia per il riscaldamento: orari e temperature
Il Piano di contenimento, ideato per razionare il gas e limitare i consumi energetici, cambia le date di accensione e di spegnimento dei riscaldamenti. I caloriferi si accenderanno otto giorni dopo e si spegneranno con una settimana di anticipo. Inoltre, gli impianti a gas potranno funzionare per un’ora in meno al giorno. Anche la temperatura in casa si dovrà ridurre: anziché 20° la temperatura massima consentita è ora di 19°, con 2° di tolleranza che portano il valore massimo a 21°. I Comuni hanno un margine di flessibilità: potranno cioè incrementare i limiti in caso in cui le condizioni climatiche siano particolarmente avverse. Se l’inverno si presenterà come molto rigido potranno innalzare i limiti con un provvedimento motivato. Le nuove norme non si applicheranno ad alcune strutture come ospedali, asili, piscine ed edifici usati per attività industriali o artigianali che hanno ricevuto specifiche deroghe.
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