Nella settimana dal 25 al 29 luglio, nella provincia di Verona, 64 ragazzi veronesi, di età compresa tra i 13 e i 17 anni, con alcuni giovani ospiti portoghesi hanno partecipato al “cantiere” ColoriAmo la città, all’interno del progetto mondiale Hombre Mundo.
Un evento che ha visto i partecipanti impegnati in attività di solidarietà concreta verso le categorie sociali più bisognose, per promuovere, concretizzare e condividere nel proprio territorio, l’ideale di fraternità, sostenuto dal Movimento dei Focolari e sintetizzato dalla fondatrice, Chiara Lubich, nella regola d’oro “fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”.
Gli adolescenti, alloggiati nella Villa Maffei di Cadellara (una struttura, nel comune di Colognola ai Colli, gestito dall’istituto religioso Alle Stimate), si sono impegnati in alcune attività come la cura degli spazi pubblici, l’aiuto alla mensa dei poveri, il sostegno agli anziani, ai minori con determinate problematiche e ai profughi, potendo sperimentare anche lo scambio interculturale e interreligioso per via della presenza di alcuni giovani musulmani al campo e lo svolgimento di alcune attività al Centro islamico della città scaligera.
Le varie esperienze sul campo sono state riprese e raccontate dal gruppo di ragazzi della “redazione giornalistica” del cantiere, attraverso prodotti multimediali, foto e articoli di giornale.
Sin dal primo giorno, all’Ostello della gioventù, i giovani hanno avuto a che fare con rifugiati e richiedenti asilo. In queste occasioni, hanno avuto modo di ascoltare molte delle esperienze vissute dagli ospiti della struttura, avendo l’occasione di comprendere una delle più complesse realtà mondiali, ovvero l’immigrazione. «È stato molto bello vedere il sorriso sul viso di chi mi stava di fronte» ha sostenuto Damiano, che poi ha aggiunto «all’inizio gli ospiti dell’Ostello si vergognavano a parlare, ma poi abbiamo stretto un legame indissolubile».
Nei locali dell’associazione Mato Grosso, che si interessa di Paesi poveri come il Perù e l’Ecuador, l’intervento dei giovani ha previsto tre fasi: la fornitura di legna per l’inverno, la riparazione delle imposte di una casa abitata e la tinteggiatura degli immobili in un asilo nido. «È stata un’esperienza fantastica» dice Chiara di sedici anni «sono stata molto contenta per essere stata utile a qualcuno». «Mi piacerebbe fare altre esperienze di volontariato come questa, se non meglio!» dice Bernard, uno dei ragazzi portoghesi, ospiti dell’evento.
Le ragazze e i ragazzi del campo hanno conosciuto anche due realtà che si occupano di minori: Casa Betania e VERonettAmica. Nella prima i giovani volontari hanno svolto diverse mansioni quali la raccolta e la distribuzione di alimenti ai poveri e l’accettazione dei profughi e dei bambini con difficoltà familiari. Nel Centro diurno di VERonettAmica (che si occupa di accoglienza e cura educativa dei minori), i ragazzi del cantiere hanno dato una mano ai volontari, agli educatori e agli adolescenti del Centro, a tinteggiare un garage della struttura.
La settimana si è conclusa sabato con un flash mob a Treviso, dove i giovani dei cinque cantieri del Veneto (circa 300 persone) si sono disposti a formare le tre ‘H’ rappresentative dell’evento: hands, head and heart; a significare che ogni azione umana va ragionata, amata e infine concretizzata.
Tutti i cantieri fanno capo al progetto Hombre Mundo che vede numerosi Paesi del mondo coinvolti in questa grande organizzazione, che mira ad andare al di là delle barriere sociali e politiche, cercando di stabilire legami fra popoli, civiltà, culture e religioni.
Hanno aderito al cantiere veronese l’Ostello della gioventù, Mato Grosso, Betania, Chiesa SS.Apostoli, Mensa dei poveri di S.Bernardino, Ronda della carità, Centro islamico, C.A.M., Centro assistenza Fermo Sisto Zerbato, Comunità le Orme, Insieme per verona est e VERonettAmica.