Crescono le tensioni intorno ad Agsm Aim. Il sindaco di Verona Damiano Tommasi venerdì ha chiesto le dimissioni del presidente Stefano Casali e della consigliera Francesca Vanzo. Il sindaco, ha spiegato, ha constatato «mancanza di relazione, ancor prima che di legame fiduciario nei confronti dell’amministrazione comunale».
Con l’elezione di un’amministrazione di centrosinistra, infatti, si è evidenziata la spaccatura con le governance di numerose aziende partecipate. Mentre Tommasi aveva rivendicato di non credere nello “spoil system“, ovvero il cambio dei cda una volta eletto un nuovo sindaco, per Agsm Aim una revoca della nomina sembra ormai essere la strada inevitabile. Casali e Vanzo, rispettivamente di area Verona Domani-Fratelli d’Italia e Lega, non sembrano infatti disponibili a dimettersi.
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Le dimissioni le auspica anche l’ex sindaco Flavio Tosi, che afferma: «Condivido la scelta del Sindaco Tommasi di chiedere le dimissioni del presidente Casali e della consigliera Vanzo da Agsm-Aim. Lo avevamo chiesto ufficialmente venti giorni fa, ritenendo discutibile l’operazione Compago e, ancora di più, l’atteggiamento per nulla trasparente del Cda, che dapprima aveva scaricato tutte le responsabilità dell’operazione sul consigliere delegato Quaglino, salvo poi emergere che invece aveva avallato tutto. Quanto accaduto ha rotto il rapporto di fiducia e non si poteva far finta di nulla».
Aggiunge il deputato di Forza Italia: «Reputo poco elegante l’atteggiamento di Casali e Vanzo, che, nonostante tutto, ancora rifiutano di dimettersi. La loro lettera di dimissioni sarebbe dovuta partire già il giorno dopo le elezioni comunali di giugno, perché Agsm-Aim è un’azienda controllata dal Comune e loro sono espressione dell’ex Sindaco Sboarina, quindi di un’altra maggioranza».
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Il coordinamento delle liste a sostegno di Damiano Tommasi ha diffuso una nota in cui sostiene: «Le tormentate vicende che hanno caratterizzato la trattativa per l’acquisto da parte di Agsm-Aim, di parte della società Compago srl, hanno rivelato in queste settimane una conduzione assolutamente inaccettabile dell’azienda da parte del presidente e dell’attuale Cda sotto diversi profili.
«Innanzitutto è completamente mancata l’informazione delle decisioni con il Comune di Verona. Al di là dei giudizi di merito, è impensabile che l’interruzione di una rilevantissima operazione aziendale e la revoca delle deleghe al consigliere delegato Quaglino – che ha come effetto quello di rendere equivalente in consiglio di amministrazione il peso dei consiglieri veronesi e quello dei consiglieri vicentini – siano avvenute senza informare il socio di maggioranza in modo pieno e tempestivo».
Aggiungono nel comunicato: «In secondo luogo, l’interruzione improvvisa dell’operazione, prevista dal piano industriale, espone Agsm-Aim a penali pesantissime, vista la reputazione di cui godono i soggetti interessati e il rilievo finanziario dell’operazione».
A metà della settimana che sta per iniziare dovrebbero arrivare le relazioni dei consulenti sull’operazione Compago, che potrebbero rappresentare un ulteriore punto di svolta nella vicenda. Se una delle due parti, amministrazione o presidenza, non farà prima altre mosse.
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