Stangata Ivass a Cattolica Assicurazioni, all’ex presidente Bedoni e al vecchio cda

Nuovo capitolo nelle vicende di Cattolica Assicurazioni. Dopo le sanzioni della Consob dello scorso giugno, sono arrivate anche quelle dell’Ivass nei confronti dell’ex presidente Paolo Bedoni e della governance dell’epoca.

La sede di Cattolica Assicurazioni in Lungadige Cangrande
La sede di Cattolica Assicurazioni in Lungadige Cangrande

Lo scorso giugno a staccare multe per 620mila euro nei confronti della “vecchia” Cattolica Assicurazioni era stata la Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa). Ora invece è l’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, che sanziona la società veronese e i suoi vecchi vertici per centinaia di migliaia di euro (in totale quasi due milioni), per varie irregolarità. Queste si riferiscono a quando Cattolica era ancora una società cooperativa, prima dell’operazione di Generali e della trasformazione in società per azioni.

La sanzione più pesante va a Paolo Bedoni, 432mila euro, all’epoca dei fatti Presidente del CdA, Presidente del Comitato per il Governo Societario e la Sostenibilità (CGSS) e Presidente del Comitato per le Nomine (CN) della Società Cattolica di Assicurazione. «Irregolarità accertate nell’ambito di accertamenti ispettivi presso la società Cattolica Assicurazioni – in relazione al ruolo svolto in seno al CdA, in qualità di Presidente del C.d.A e di Presidente dei Comitati per il Governo Societario e la Sostenibilità e per le Nomine» recita il provvedimento dell’Ivass.

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Paolo Bedoni Cattolica Assicurazioni
Paolo Bedoni, ex presidente di Cattolica Assicurazioni

Altri 200mila euro di sanzione sono per la società «in relazione alle irregolarità accertate con riguardo: al mancato esercizio delle prerogative di indirizzo, gestione e controllo dell’Organo amministrativo e alle modalità di esercizio delle funzioni svolte dai Comitati per il Governo Societario e la Sostenibilità, Nomine, Remunerazioni, Controllo e Rischi, Controllo sulla Gestione, e dall’Internal Audit; alla incapacità dell’Organo amministrativo di garantire la necessaria coerenza tra i rischi assunti dall’impresa e il suo fabbisogno di solvibilità globale, con effetti sull’adeguatezza anche prospettica dei fondi propri; alle carenze nell’analisi dei rischi riscontrate nella sottoscrizione e gestione di taluni investimenti e all’inefficacia delle funzioni di controllo che non ha consentito di individuare le criticità di governo e di gestione dei rischi».

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Sempre per irregolarità in relazione al ruolo svolto in Cda e nei vari comitati del governo societario: 90mila euro ad Alberto Minali, all’epoca anche amministratore delegato, 204mila euro ad Aldo Poli, 204mila euro ad Alessandro Lai, 180mila euro a Barbara Blasevich, 132mila euro a Bettina Campedelli, 66mila euro a Cesare Brena, 66mila euro a Federica Bonato, 84mila euro a Giovanni Glisenti, 45mila e 600 euro a Chiara De’ Stefani, 39mila euro a Rosella Giacometti, 40mila e 800 euro a Eugenio Vanta, 32mila euro a Pierantonio Riello, 40mila e 800 a Carlo Napoleoni, 25mila euro ad Anna Strazzera, 25mila euro a Piergiuseppe Caldana, 18mila euro a Luigi Castelletti.

Altri 11mila euro ad Andrea Ongaro, all’epoca dei fatti di Responsabile della Funzione Risk Management della Società; 19mila euro a Fabio Massimo Bastia, Responsabile della Funzione Internal Audit.

Le sanzioni sono datate 22 dicembre 2022 e sono inserite nell’appendice al Bollettino di Vigilanza dell’Ivass datato 31 gennaio 2023. I sanzionati potranno valutare se fare ricorso contro le sanzioni dell’Istituto di vigilanza.

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