Nel 2018 la crescita del Pil in volume è stata pari allo 0,8%, con una revisione al ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima diffusa ad aprile, che dava il Prodotto interno lordo in aumento dello 0,9%.
Lo rileva l’Istat che ha ricostruito le serie dei conti nazionali, in occasione della revisione generale programmata dall’Istituto a cinque anni dall’ultima.
Non cambia invece il Pil del 2017, che resta a +1,7%. Ecco che in un anno la crescita si è più che dimezzata. L’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato pari nel 2018 al 2,2% segnando così una revisione in rialzo rispetto alla stima precedente, che dava il deficit al 2,1% del Prodotto interno lordo. Il dato resta comunque in miglioramento a confronto con il 2,4% del 2017.
Rallenta tutta la zona Euro
«Dalla mia ultima audizione davanti a questa commissione lo slancio della zona euro è rallentato significativamente, più di quanto avevamo anticipato. Il Pil è ora previsto a 1,1% nel 2019, meno 0,6 punti dalle proiezioni di dicembre, e 1,2% nel 2020, meno 0,5 punti da dicembre». Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi nella sua ultima audizione al Parlamento Ue.
Debolezza del commercio internazionale, incertezza legata al protezionismo sono i fattori principali, secondo Draghi. (Ansa)