“Le nuove sfide della Pubblica Amministrazione nel comparto delle costruzioni e delle infrastrutture esistenti, dalla rigenerazione urbana alla riqualificazione funzionale e antisismica a favore della conservazione, sicurezza, digitalizzazione e sostenibilità delle opere secondo le direttive europee e il Green Deal”. Questo il tema di fondo che caratterizzerà il convegno promosso dall’Ordine degli Ingegneri di Verona assieme all’Ordine scaligero degli Architetti, con la collaborazione dell’Università di Padova ICEA (Ingegneria Civile Edile e Ambientale) e dei partner tecnici G&P Intech e CSAFea, che si terrà il prossimo 22 giugno al Palazzo della Gran Guardia.
Un’intera giornata, dalle 9.00 alle 19.00, a ingresso gratuito fino a esaurimento posti, pensata e destinata in particolare a professionisti, tecnici, funzionari di enti locali, Soprintendenza ai Beni Culturali, imprese di costruzioni e anche per questo patrocinata da Regione Veneto, Provincia e Comune di Verona, Fondazione Arena di Verona, AGEC, ATER, ANCE Veneto, ISI Ingegneria Sismica Italiana, Consorzio Fabre, Veneto Strade, Associazioni ASSOBIM, CARE, AIS Associazione Infrastrutture Sostenibili e Green Building Council Italia
Si alterneranno sul palco, oltre ai rappresentanti istituzionali invitati per i saluti introduttivi, ben venti professionisti che illustreranno, tra gli altri, alcuni interventi che interessano la nostra città sotto il profilo della progettazione, del restauro, della conservazione e della manutenzione.
In particolare, la sessione del mattino ha per tema la rigenerazione urbana, la conservazione storica, il valore dei CAM, la riqualificazione strutturale e antisismica del patrimonio edilizio del Comune di Verona. Nel pomeriggio si illustreranno alcune tematiche legate alla gestione, classificazione, valutazione controllo e monitoraggio di ponti e viadotti esistenti anche alla luce delle linee guida del MIT.

Per quanto riguarda i punti che interessano la nostra città, si porrà l’accento su alcune infrastrutture esistenti o in fase di progettazione: dal nuovo Comando provinciale dei vigili del fuoco di Verona in località Genovesa, di cui ci aggiorneranno l’architetto Nicolò Suraci e l’ingegner Filippo Toso, all’ex complesso militare denominato “Arsenale austriaco Franz Joseph I”, di cui ci relazioneranno gli ingegneri Eva Gatto, Vincenzo De Martino e gli architetti Antonio Ciacco, Elisa Lipparini e Giovanni Loche; dalla ristrutturazione delle Case Rosse alla riqualificazione del quartiere di Borgo Roma (PNRR e programma PINQUA), a cura dell’avvocato Massimiliano Brugnoli, e poi ancora la presentazione dei modelli informativi per l’organizzazione dell’informazione tecnica storica, di progetto e manutentiva del cavalcavia di Viale Piave di cui si occuperà l’ingegner Michele Carradori.
Anche la Provincia di Verona avrà uno spazio importante per presentare, con gli ingegneri Carlo Poli ed Enrico Zanchetta, il Piano di gestione, pianificazione e programmazione delle opere infrastrutturali provinciali.
Il convegno tratterà anche criteri di intervento nell’ambito dei Beni Culturali e delle strutture: verranno presentati, inoltre, i piani di rigenerazione urbana di AGEC Verona, grazie al contributo di GBC Italia, e saranno affrontati i temi relativi ai Criteri Ambientali Minimi negli interventi di restauro.
«L’evento è realizzato con la partecipazione di docenti dell’ateneo patavino e con il contributo di esperti della pubblica amministrazione, del mondo delle professioni, dei gestori stradali, dell’industria e delle associazioni nell’ambito della riqualificazione urbanistica e del consolidamento strutturale delle opere esistenti, con un focus importante sul BIM. – spiegano gli organizzatori – Lo scopo del convegno, pensato in particolare per i professionisti, ma aperto alla cittadinanza, è fornire ai partecipanti gli strumenti tecnici necessari e mirati per la conoscenza allo stato dell’arte dei codici innovativi, gestionali, normativi, digitali, progettuali ed esecutivi per intervenire sul patrimonio esistente. Sia per ingegneri che architetti iscritti ai rispettivi Ordini saranno riconosciuti crediti formativi per la formazione professionale obbligatoria».
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