Ono Exponential Farming, il successo dell’innovazione

L’Head of Operations di Ono Exponential Farming, Thomas Ambrosi, ci ha raccontato cosa significa essere una startup oggi, e quali sono le prospettive e gli obiettivi futuri della sua realtà, leader nel settore dell’agricoltura verticale.

In occasione del nuovo numero di Verona Economia abbiamo parlato con Thomas Ambrosi, Head of Operations e tra i fondatori di Ono Exponential Farming, che ha raccontato il suo percorso nel mondo dell’agricoltura verticale.

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«Ono Exponential Farming è una startup innovativa che si occupa di produzione e commercializzazione di sistemi di produzione indoor per vegetali e non solo. Siamo nati nel 2018, dall’idea di tre fondatori, di iniziare un percorso di sviluppo delle tecnologie di verticale farming in Italia da distribuire nel mondo. Abbiamo realizzato una piattaforma robotica che fa convergere diverse tecnologie: informatica, meccatronica, robotica e agronomia».

«Abbiamo aggregato diversi imprenditori, trovando alcuni Angels che hanno dato il via al primo funding. Alla fine nel 2019 abbiamo realizzato la prima Farm della nostra serie, chiamata Farm 0. Il percorso è stato inizialmente abbastanza complesso, da una prima fase di ideazione siamo poi al brevetto del nostro sistema – ora riconosciuto a livello globale. L’idea è nata dall’applicazione di un sistema di magazzini automatici verticali inventato da me nel 2017 che permette di spostare gli oggetti in maniera modulare e scalabile verso le persone. A quel punto ci siamo chiesti se sarebbe stato possibile fare la stessa cosa con i vegetali e con le piante. Abbiamo pensato che applicando il vertical farming avremmo potuto risolvere alcuni problemi legati alla produzione di vegetali nel mondo, uno dei grandi trend di oggi, riducendo anche la produzione di Co2. Questo ci ha permesso di entrare in contato con diverse realtà globali, con cui stiamo ancora collaborando. Con un funding siamo arrivati a questa prima soluzione e tuttora stiamo studiando la possibilità di implementare il servizio con la produzione di insetti per il pet food e integratori per l’uomo».

«I nostri sistemi, essendo laboratori su scala industriale, ci permettono di realizzare prodotti utilizzabili poi anche in ambito farmaceutico. I nostri sistemi sono infatti sistemi chiusi in cui controlliamo tutte le caratteristiche dell’ambiente di crescita dei vegetali. Il sistema è completamente controllato da algoritmi di intelligenza artificiale. Riusciamo a gestire i cicli di produzione attraverso formule matematiche e un linguaggio specifico realizzato dai nostri informatici, andando a modificare in maniera dinamica le condizioni di crescita delle piante all’interno dei nostri sistemi».

«Il sistema che abbiamo messo in piedi è una proiezione verso il futuro relativamente alla produzione di vegetali nelle cosiddette “mega cities”, dove la maggior parte dei cittadini – secondo le previsioni – andrà a spostarsi entro il 2050. Anche in Italia vi è un grande interesse nel produrre in maniera sana e oltre il biologico i prodotti di cui ci cibiamo e con cui in futuro andremo a produrre i nostri farmaci. La proiezione è quella di distribuire nel mondo una rete dei nostri sistemi che sottenda a un’unica rete globale e cresca grazie al machine learning in maniera continua e ottimizzata, al fine di ridurre le skills di personale, rendendoli centri nevralgici di controllo nel mondo. I nostri sistemi sono totalmente autonomi e non hanno bisogno di persone per essere guidati e per funzionare». 

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