No del vescovo Zenti alla trasformazione di Cattolica

Questa mattina presso la sede del Vescovado l'incontro tra sua Eccellenza e il presidente della società di assicurazioni Paolo Bedoni: «Va salvaguardata la mission originaria di Cattolica» ha puntualizzato il vescovo.

Il vescovo di Verona Giuseppe Zenti
Il vescovo di Verona Giuseppe Zenti

Sulla calda estate di Cattolica e sulla eventuale entrata di Generali nella compagine societaria con la conseguente trasformazione in Spa arriva, secco, il parere di sua Eccellenza monsignor Giuseppe Zenti, che questa mattina alle ore 11 nella sede del Vescovado di Verona ha ricevuto, in un «incontro cordiale», il presidente di Cattolica Assicurazioni Paolo Bedoni.

Assieme al vescovo anche monsignor Cristiano Falchetto, provicario generale della Diocesi di Verona, monsignor Martino Signoretto, vicario per la cultura, l’università e il sociale, e don Renzo Beghini, delegato episcopale per la Dottrina Sociale della Chiesa e direttore dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro.

Sul tavolo il futuro di Cattolica stessa e i nuovi scenari che «sfidano la sua origine cooperativistica». Mons. Zenti, con i suoi collaboratori, ha ribadito la necessità di salvaguardare anche nel contesto normativo ed economico attuale la mission originaria di Cattolica Assicurazioni, nata dalla volontà di dare concretezza ai principi etici espressi nella Dottrina Sociale della Chiesa e di salvaguardare il rapporto fiduciale con il territorio costruito in un secolo di storia.

Tutto ciò in riferimento ai gravi disagi che con ogni probabilità travolgeranno il tessuto sociale nei prossimi mesi, con particolare gravità nei confronti delle famiglie.