Mobilità green, Zanotto: «A Verona i servizi funzionano bene»

Luca Zanotto, vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici, Infrastrutture e alla Viabilità e Traffico ha fatto il punto ai nostri microfoni sulla mobilità sostenibile a Verona, dai monopattini alle corsie ciclabili.

In occasione dell’ultimo numero di Verona Economia, dedicato al mondo della mobilità sostenibile, abbiamo intervistato Luca Zanotto, vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici, Infrastrutture e alla Viabilità e Traffico, per fare il punto sulla situazione a Verona.

Parliamo di bike sharing. C’è stata una recente evoluzione di questo servizio. Qual è la situazione a Verona?

Il nostro progetto relativo al bike sharing ha subito alcune recenti modifiche e implementazioni del servizio: dalle precedenti venti stazioni ora sono diventate quaranta, diffuse soprattutto nei quartieri limitrofi al centro storico. L’implementazione c’è stata anche dal punto di vista tecnologico. Sono state infatti inserite 150 biciclette elettriche, con un sistema di pedalata assistita. I numeri ci dicono che il servizio funziona molto bene.

Nell’ultimo anno e mezzo si è discusso molto dell’introduzione dei monopattini elettrici: qual è la situazione attuale per quanto riguarda questo mezzo?

Non nascondo che nel primo periodo si pensava che il monopattino fosse una modalità di spostamento per mero divertimento, e poco rivolto all’utenza. Tante aziende si sono spontaneamente cimentate, senza contratti con il Comune di Verona. Al di là di un primo periodo, che ha dovuto tararsi sulle normative in vigore, oggi quello che è l’impianto della struttura dei monopattini sta diventando una realtà sempre più diffusa e che ha migliorato e continua a migliorare l’educazione dei cittadini. Ci siamo mantenuti in contatto con queste aziende per lavorare costantemente insieme. A breve uscirà un bando per trovare soluzioni che migliorino il servizio dei monopattini, tramite la ricerca di partner che si fidelizzino al Comune di Verona. L’obiettivo è monitorare con attenzione che i mezzi vengano usati con educazione e rispettino le norme. Sono tante le persone che, dal semplice noleggio, sono arrivate a comprarsi un mezzo proprio: un segno che stiamo virando verso una svolta sostenibile. È un ottimo sistema per l’intermobilità ed è esattamente quello che ci prefiggevamo come obiettivo. 

Come sono cambiate in questi mesi le piste ciclabili e qual è la prospettiva futura?

Noi abbiamo affrontato la questione delle infrastrutture delle piste ciclabili su due livelli. Innanzitutto abbiamo l’intenzione di realizzare piste ciclabili anche fuori dal contesto urbano: in fase di completamento vi è quella che dalla stazione di bike sharing di Porta Palio conduce in via Roma. Abbiamo inoltre altri due cantieri all’attivo: uno che dal Saval arriva a San Zeno, che diventerà uno snodo per collegare più punti, con oltre quattro km di piste ciclabili; l’altro è il completamento della Adige Sole. Abbiamo visto poi comparire nella città le corsie ciclabili, un sedime di strada con segnaletica orizzontale finalizzato a creare maggior sicurezza all’utente della strada. È stato fatto in una situazione emergenziale, richiesto dal mondo della scuola, non va a sostituire una pista ciclabile ma ha voluto sperimentare una via alternativa.

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