Il 2021 dei fiori si prospetta positivo, ma c’è cautela

Per fare il punto sulla situazione del comparto florovivaistico è intervenuto ai nostri microfoni Massimo Fontana, presidente del settore florovivaisti di Confagricoltura Verona.

Il tema del giorno, in occasione dell’uscita del nuovo numero di Verona Economia, riguarda il comparto florovivaistico. Dopo un 2020 piuttosto negativo sta cercando di riprendersi, dal momento che è stata concessa loro la possibilità di rimanere aperti nonostante la zona rossa. Per parlare di questo abbiamo parlato con Massimo Fontana, presidente del settore florovivaisti di Confagricoltura Verona. 

Partiamo da una panoramica del settore. Come hanno vissuto i vivai il 2020 e di che entità sono state le perdite?

Nel 2020 le perdite sono state molto ingenti, essendo stata una situazione molto improvvisa. Tutta la produzione del fiorito era pronta a essere messa in vendita, e tutto il materiale è stato buttato via. Le perdite sono state circa del 40-50%. Inizialmente abbiamo provato a vedere tramite la vendita online di recuperare qualcosa e in effetti qualcosa è stato fatto. Tuttavia, è stato difficile riorganizzarsi in fretta.

Per quanto riguarda invece il 2021 si vedono segnali di ripresa?

Quest’anno sta andando meglio dell’anno scorso, c’è stato il buonsenso di non far chiudere le attività. Una riduzione c’è sempre, anche perché le limitazioni di spostamenti sono un impedimento. Siamo più organizzati con la vendita online, ma il bello del nostro settore era proprio spostarsi e andare fisicamente nei punti vendita. Ricordiamoci che tutti gli eventi come cresime, matrimoni sono stati sospesi e anche questo ha una forte incidenza.

Per quanto riguarda il resto dell’anno, cosa via spettate per il futuro?

Bisogna stare cauti, anche perché noi stiamo vedendo tutte le grandi aziende di produzioni di piante fiorite e non stanno rallentando perché c’è molta insicurezza. Per evitare l’effetto “ristagno” dell’anno scorso, il nostro materiale rischia di essere buttato via se non viene venduto, c’è molta cautela.

Sono arrivati degli aiuti da parte dello Stato?

Al nostro comprato è arrivato pochissimo. Per adesso gli aiuti dello Stato non permettono alle aziende di restare in piedi. L’anno scorso è stato gettato tantissimo materiale e i contributi, in proporzione, sono stati minimi.

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