I punti principali:
- Cresce a 21 milioni di euro (+5%) il budget per la progettualità nel 2021
- 8 milioni di euro dedicati alla valorizzazione del capitale umano e alla promozione delle opportunità dedicate ai giovani anche con l’Azione emblematica 2021
- DPA a geometria variabile in grado di adattarsi ai mutamenti del contesto
«Il Documento di Programmazione Annuale 2021 di Fondazione Cariverona – ha dichiarato il Presidente Alessandro Mazzucco, al termine del Consiglio Generale – è significativo per il suo pieno e resiliente inserimento nella pianificazione triennale 2020-2022, elaborata prima della pandemia Covid. Un anno fa Cariverona aveva segnalato la sua attitudine innovativa rifocalizzando la sua strategia istituzionale su tre macro-obiettivi e indicando per il 2020 un’attenzione specifica alla tutela del clima, del territorio e dell’ambiente. L’improvvisa ed eccezionale sfida portata poi dalla pandemia ci ha obbligato a riqualificare ma non a stravolgere le nostre linee d’azione. È stato in questo quadro che si è innestata la scelta di finanziare in tempo reale l’Università di Verona con due milioni per un progetto originale di ricerca su aspetti non noti del Covid. Contestualmente, abbiamo stanziato risorse d’emergenza a favore delle Caritas delle nostre province istituzionali e deciso un’accelerazione generalizzata delle erogazioni deliberate per progetti sociali in corso. Durante questi mesi difficili, Cariverona ha ulteriormente rimesso a punto il DPA 2020, selezionando gli interventi più impattanti e integrando le erogazioni per contrastare le emergenze sociali nei territori».

«Il nuovo DPA – ha sottolineato il Presidente – è nuovamente costruito su un duplice impegno: sostenere i territori in trincea contro le sfide pressanti portate dalla pandemia, soprattutto nelle sue ricadute socio-economiche; e mettere a frutto l’esperienza peculiare della Fondazione nel generare sussidiarietà con strumenti aggiornati. La scelta del “capitale umano” come grandezza-guida dell’azione istituzionale nel 2021 esprime in modo evidente lo sforzo di promuovere la qualità professionale della nuova offerta di lavoro giovanile nella maggior sintonia possibile con una domanda occupazionale caratterizzata sempre più dalla conoscenza. Una strategia che la Fondazione sa di dover declinare in territori fittamente disseminati di imprese molto competitive ma anche di poli universitari d’eccellenza».
«Non da ultimo – ha concluso il Presidente – il DPA 2021 è frutto dal lavoro di consultazione, analisi ed approfondimento delle Commissioni tematiche composte dai Consiglieri Generali della Fondazione, molti dei quali entrati all’inizio del 2020. L’impegno evoluto da parte dei tutti gli organi di governo della Fondazione testimonia ulteriormente uno sforzo di consapevolezza delle sfide senza precedenti che l’intero sistema-Paese si trova ad affrontare in tutte le sue componenti istituzionali, economiche e sociali».
In concomitanza con la 96esima Giornata del Risparmio, il Presidente ha infine affermato. «La presenza del mondo delle Fondazioni nel tutelare attivamente l’andamento, i bisogni ed il grado di risposta alle necessità della collettività in tutte le sue realtà si va proiettando sempre più efficace oltre che disponibile, confermando in questa nuova stagione, un passo deciso verso un ruolo insostituibile all’interno della società, essendo la testimonianza più inoppugnabile di enti intermedi che operano interamente ed esclusivamente per la intera società, senza aree di privilegio ed aree di esclusione, trovando l’unico limite sostanziale solo nella propria disponibilità finanziaria. Questa si deve però confrontare continuamente con la duplice minaccia derivante per un verso dagli effetti sulla propria attitudine a generare utili dall’incapacità delle economie globali di fare sistema e per altro con la cresciuta pressione fiscale statale che colpisce le fondazioni di origine bancaria, amputando la capacità del sistema di alimentare le azioni del terzo settore ma anche un provvidenziale intervento a favore di realtà indispensabili purtroppo monopolizzate e compresse dalla pubblica amministrazione».
«L’ammontare delle risorse destinate agli obiettivi strategici 2021 sarà di 21 milioni – evidenzia il Direttore Generale Giacomo Marino – in crescita del 5% rispetto a quanto delineato con il Documento Programmatico Previsionale 2020-2022 approvato prima dell’esplodere del fenomeno pandemico. Manteniamo dunque gli impegni che ci eravamo prefissati ed acceleriamo per realizzare gli obiettivi ed i progetti nella direzione che ci consente di alzare l’asticella dell’innovazione e dello sviluppo delle nostre comunità. Abbiamo poi alcune leve che ci permetteranno di migliorare l’assetto del nostro patrimonio nel prossimo futuro, sempre muovendo nella direzione della diversificazione degli investimenti di quel portafoglio che ha garantito liquidità e generato rendimenti per far fronte ad una situazione economico- finanziaria grave e complessa».

«La nostra azione proseguirà quindi nel prossimo esercizio – ha concluso Giacomo Marino – con una stretta integrazione tra le programmazioni 2020 e 2021: la prima propedeutica alla seconda, la seconda ad integrazione e a consolidamento della prima.L’orizzonte di programmazione della Fondazione resta infatti l’arco del triennio dove si collocano, in continuità, gli interventi di volta in volta promossi e sollecitati dalla Fondazione».
Le risorse disponibili per l’attività istituzionale 2021
L’esercizio 2020 è stato segnato dalle conseguenze determinate dal Covid-19 e dal blocco del pagamento dei dividendi da parte del sistema bancario con impatto sul fronte della redditività del patrimonio. Le prospettive di rendimento poste alla base del piano programmatico per il triennio 2020-2022, vanno necessariamente aggiornate alla ricerca di nuovi equilibri di sviluppo sostenibile anche sotto il profilo finanziario e patrimoniale.
Pur nella complessità della situazione attuale e negli approfondimenti in corso rispetto a politiche di bilancio che potranno incidere sulla determinazione dell’Avanzo di esercizio, la Fondazione intende comunque confermare le stime inserite nel piano triennale, mettendo a disposizione per l’attività d’istituto del 2021 risorse per complessivi 21 milioni di euro in crescita del 5% rispetto a quanto preventivato lo scorso anno con il DPP triennale 20/22.
Alla composizione di questo budget contribuiscono le risorse portate a nuovo rivenienti in particolare dal riconoscimento del credito di imposta legato agli interventi di welfare di comunità, le risorse del Fondo Revoche e per la parte non eventualmente garantita dal riparto dell’Avanzo di esercizio con risorse del Fondo Stabilizzazione delle Erogazioni, capiente per complessivi 197,8 milioni di euro e costituito a garanzia della continuità erogativa della Fondazione. L’importo sopra indicato rappresenta una stima che troverà definitiva conferma solo con la chiusura dell’esercizio e l’approvazione del Bilancio.
La Pianificazione dell’Attività Erogativa, le risorse e le azioni per l’esercizio 2021
Collocandosi come ideale prosecuzione e rafforzamento della precedente programmazione, il DPA 2021 conferma la centralità dei principi guida inseriti nel piano 2020:
– la capitalizzazione delle esperienze più significative promosse sui territori;
– stimolo allo sviluppo economico e di formazione di nuove imprenditorialità con una spinta al digitale ed al futuro;
– il lavoro di rafforzamento delle competenze investendo, anche in ottica prospettica, nella qualità delle iniziative sostenute;
– la creazione di reti e partnership stabili e significative, come leva strategica per generare impatto e affrontare la complessità dei contesti di riferimento;
– l’adozione di approcci sistemici ed integrati superando le verticalità settoriali;
– la condivisione della conoscenza, facilitando la diffusione di buone pratiche, favorendo il confronto e mantenendo al centro dei programmi strategici adeguate azioni di monitoraggio e valutazione riflessiva.
L’approvazione del DPA 2021 si colloca in un contesto ancora segnato dalla pandemia con dinamiche in progressione che suggeriscono l’opportunità di mantenere, all’interno del quadro generale di riferimento delineato, margini di flessibilità nell’allocazione delle risorse, nelle modalità di intervento, nelle tempistiche di implementazione.
Un DPA «a geometrie variabili» capace di adattarsi con prontezza ad eventuali situazioni straordinarie che dovessero presentarsi in corso d’anno, ma anche di recepire positivamente gli stimoli che dovessero emergere come esito delle linee programmatiche avviate nel 2020.