Tra i candidati al decimo premio Verona Network anche l’ESU di Verona, nato nel 1982 in concomitanza con la nascita università, che si occupa di garantire agli studenti il diritto allo studio fornendo tutti i servizi necessari, dalle mense, agli alloggi, alle borse di studio.
«Questo periodo è stato difficile per tutti noi, ci ha colti impreparati perché nessuno si era mai posto il tema di come affrontare una pandemia – racconta la presidente di ESU Verona Francesca Zivelonghi –. Di conseguenza abbiamo affrontato l’emergenza in maniera repentina prendendo decisioni importanti come la chiusura della mensa o la gestione del ritorno nelle proprie residenze ufficiali di molti studenti universitari. La prima azione che abbiamo messo in atto è stata quella di suddividere gli studenti affinché quelli rimasti nelle residenze di Verona, circa un centinaio, potessero usufruire di una stanza singola e quindi limitare al massimo le aree di contagio».
ESU dispone infatti di 8 residenze distribuite nel comprensorio di Verona e di 9 strutture ristorative che durante il periodo di quarantena hanno erogato il servizio tramite take away. Fiore all’occhiello di ESU Verona, rimasto attivo anche durante il periodo di lockdown, è il progetto 4job che, con molteplici eventi, consente agli studenti di avvicinarsi al mondo del lavoro.
«Il mondo del lavoro è un mondo difficile ed è bene entrarci nella maniera corretta, soprattutto dopo aver concluso un percorso di vita accademico – sostiene la presidente di ESU Verona Francesca Zivelonghi –. 4job accompagna gli studenti in un momento così detto di smarrimento e li segue sotto molteplici aspetti: dal fare i cv alla presentazione di molte aziende, dal capire cosa cerca il responsabile delle risorse umane alla sensibilizzazione circa l’importanza del proprio profilo social come primo biglietto da visita».
Un lavoro che non si è mai interrotto, quello di ESU Verona, e per il futuro si è già aperto il dialogo con importanti istituzioni della realtà veronese per andare a aumentare i posti alloggio. «Con l’emergenza sanitaria – conclude Zivelonghi – è emersa in maniera ancora più evidente la necessità di garantire il diritto allo studio, e questo prevede un posto alloggio per gli studenti. Stiamo già lavorando per acquisire immobili e trovare altre soluzioni in via temporanea».