Una proposta di tregua nell’annosa “Guerra dell’Amarone” è stata avanzata dall’Associazione delle Famiglie Storiche, che riunisce le aziende di spicco produttrici del rinomato vino, al Consorzio Vini Valpolicella, che ha vinto in primo e secondo grado il ricorso sull’utilizzo del nome del rinomato vino.
Nella contesa, nata cinque anni fa per la difformità di nome e marchio delle allora “Famiglie dell’Amarone d’Arte” dal disciplinare, i produttori hanno proposto oggi di devolvere la cifra per la pubblicazione della sentenza (circa 160mila euro, più un altro 16%) per un progetto di valorizzazione e protezione della Denominazione “Valpolicella”. In cambio l’associazione rinuncerà al ricorso in Cassazione.
Il Consorzio Vini Valpolicella ha risposto favorevolmente all’offerta, ma precisa che «il doveroso atteggiamento di apertura e di ascolto non può ribaltare quanto disposto dalla causa civile. Quando le condizioni lo permetteranno saremo pronti a investire insieme in favore della promozione del territorio». (Ansa)
