Mentre prosegue il tira e molla del governo italiano si aprono scenari preoccupanti sul fronte fiscale per i cittadini: «Qualsiasi ipotesi di aumento dell’Iva avrebbe un impatto economico fortemente recessivo ed un impatto fiscale regressivo: perché a pagare di più sarebbero i livelli di reddito più bassi. Aumentare l’Iva significa aumentare le tasse». A lanciare l’allarme è il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, a cui ha fatto eco anche Confcommercio Verona, che avrebbe stimato in circa 600 euro il costo dell’aumento dell’Iva per ogni veronese.
«Confcommercio – continua Sangalli – chiede dunque a tutte le forze politiche un supplemento di responsabilità per evitare questo scenario. La crisi di governo che si è aperta in una fase di crescita zero, e con la prospettiva di una legge di bilancio dal percorso impervio, scoraggia inevitabilmente sia gli investimenti che i consumi; e nessuno farà sconti, né i mercati, né le istituzioni europee».