L’Italia «è ancora sulla soglia della crescita zero rischiando di cadere in recessione in caso di nuovi shock»: il Centro studi di Confindustria, aggiornando le sue previsioni, vede oggi una «Italia in bilico tra ripresa e recessione». A «politiche invariate», con il rialzo di Iva e accise, gli economisti di via dell’Astronomia stimano un Pil fermo sia quest’anno sia nel 2020 quando, invece, «crescerebbe dello 0,4% se l’aumento delle imposte indirette venisse annullato e finanziato interamente a deficit».
Gli industriali propongono quindi di ampliare la platea dei beneficiari del ‘bonus 80 euro’ a «quei 4 milioni di contribuenti lavoratori dipendenti incipienti» e di allineare all’aliquota del primo scaglione Irpef anche il secondo scaglione: «comporterebbe risparmi fiscali per il 56% dei contribuenti Irpef ed un costo per lo Stato di circa 8 miliardi». (Ansa)