«L’agricoltura, in controtendenza, cresce per livelli di produzione e occupazione, mentre il paese è fermo, e per farlo ripartire serve un piano che lo doti di infrastrutture e reti adeguate. A partire dai territori».
Non ha dubbi Dino Scanavino, leader della Confederazione italiana agricoltori, che con in un colloquio con l’ANSA sottolinea priorità e urgenze per un settore che, nel 2018, ha avuto un valore della produzione di quasi 60 miliardi di euro e lancia le proposte degli agricoltori per un piano agroindustriale strutturato che «potrebbe creare fino a 100mila nuovi posti di lavoro generando Pil e ricchezza».
«Si tratta – spiega Scanavino – di un intervento straordinario di tutela, manutenzione e gestione sostenibile del Paese, recuperando gli enormi ritardi infrastrutturali e puntando sulla centralità dell’agricoltura», con un piano, “Il paese che vogliamo”, che dal 2 settembre fino al 2020 la Cia presenterà con un road show in tutta Italia. (ANSA)