Dopo la denuncia mediatica del sindacato unitario e la conseguente richiesta intervento agli enti preposti, il 2 aprile scorso l’azienda AGS handling Srl, una delle due accusate (l’altra è la FC Handling Srl) è uscita con un comunicato informativo alle lavoratrici e ai lavoratori dello scalo aeroportuale veronese.
«Un comunicato che descrive le intenzioni aziendali di applicare la cassa integrazione in deroga del decreto “cura Italia”. (Art.22) – si legge nella nota del sindacato – Nella maggior parte degli scali aeroportuali italiani si è applicata la cassa integrazione straordinaria, prevista dal DGLS 148/2015. Ci chiediamo come mai, AGS Handling Srl abbia deciso di procedere con la richiesta alla cassa integrazione in deroga, ma qualche idea ce la siamo fatta: saranno gli sgravi fiscali? Sarà che non necessita dell’accordo sindacale, ma solo della consultazione? Sarà che l’azienda non anticipa la cassa integrazione alle lavoratrici e ai lavoratori? Le domande sono tante, alle quali non avremo probabilmente risposta».
«Per lo meno si è aperta una strada di comunicazione con AGS Handling che sta rispondendo alle richieste dei suoi lavoratori. – prosegue Cub Trasporti – Il trasporto aereo non si solleverà in nove settimane, ma in molti più mesi se consideriamo la situazione di pandemia nazionale, europea e mondiale e l’unico obiettivo dovrebbe essere quello di tutelare il diritto, nel lungo termine, del salario dei dipendenti.
«La tutela maggiore è la cassa integrazione straordinaria, ammortizzatore per il quale i dipendenti del settore aereo pagano un contributo in busta paga ogni mese ed ha una prospettiva nel lungo termine fino di 12 mesi di tutela. – conclude la nota – Di FC Handling ancora il silenzio, nessun comunicato. Confidiamo nella competenza della Regione Veneto che è l’ente che fa da filtro di verifica con il ministero. Grazie alle redazioni che ci hanno dato la possibilità di essere ascoltate ed ascoltati».