Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Partito Democratico, è intervenuta in merito alla 15esima settimana veronese della finanza, l’evento che avrà luogo domani in videoconferenza su Radio Adige e su Zoom.
Riguardo le imprese venete e la difficoltà con cui stanno affrontando l’emergenza Covid: «La limitazione sicuramente incide sull’attività imprenditoriale e non possiamo negarlo. Abbiamo tuttavia, un’emergenza sanitaria importantissima che vede numeri altissimi anche in Veneto, con pronto soccorsi pieni e una capacità di letti e personale per le terapie intensive che va a diminuire. Dobbiamo tenere conto di questo per comprendere che le problematiche imprenditoriali ci sono e dovranno venire risolte, il Governo ha messo a disposizione 2,8 miliardi di euro che vanno a favore di fondi perduti per le imprese, di proroga delle tasse e agevolazioni per quanto riguarda l’Iva e altre imposte. L’aiuto dovrà sicuramente pervenire e a breve».
Prosegue: «Non sarà uno strumento sufficiente, dovranno arrivare risorse anche dall’Europa, circa 209 miliardi, di cui 83 a fondo perduto: ne abbiamo assolutamente bisogno e dovremo essere pronti con dei progetti a supporto dei nostri imprenditori, soprattutto le PMI. Deve essere rilanciato completamente il settore del turismo, che a Verona è importantissimo, perché la città lo merita, e lo meritano il lago e la Lessinia. Con i soldi del Governo e dell’UE, faremo la nostra parte».
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Sui test fai da te promossi dal governatore Zaia, Bigon conclude: «Teniamo presente che ora per fare un tampone si aspettano anche dieci giorni e le file d’attesa sono molto lunghe. Spesso le persone devono rivolgersi ai privati spendendo anche sessanta o settanta euro per un tampone molecolare e dai trenta ai quaranta euro per il tampone rapido. Per quanto riguarda i kit di Zaia, la mia preoccupazione è che la positività va segnalata: nel momento in cui diamo questi tamponi alle persone, che garanzia abbiamo che un’eventuale positività venga segnalata? Ricordiamoci che questa è una pandemia che punta tanto sulla solidarietà e comunità. Dobbiamo cercare di ricreare quella rete di contatti e cercare di ovviare questa problematica, che sicuramente questa modalità di tampone rapido dà».