Confartigianato: “Stop a telefonate sospette alle imprese”

Il presidente di Confartigianato Verona Andrea Bissoli proposte di confartigianato
Il presidente di Confartigianato Verona Andrea Bissoli
New call-to-action

“Nelle ultime settimane del 2018 numerose imprese associate hanno segnalato di essere state insistentemente contattate al telefono da sedicenti operatori, incaricati da società di vendita di energia elettrica e gas, che apparentemente conoscevano fin troppi dettagli sul loro conto”. Ad affermarlo è il presidente di Confartigianato Verona, Andrea Bissoli, comunicando che per questo motivo l’associazione da lui presieduta ha scritto al Garante della Privacy, all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e all’Autorità di Regolazione Energia, Rifiuti ed Ambiente.

In un libero mercato – spiega il presidente Bissoli – è legittima facoltà delle aziende contattare possibili clienti per proporre i propri servizi; quando, tuttavia, chi chiama è a conoscenza di informazioni riservate, come ad esempio chi fosse il precedente fornitore del cliente, i dati utili per concludere una fornitura e in alcuni casi, addirittura i codici bancari Iban, viene il sospetto che qualcosa non stia funzionando, ponendo tali prassi al di fuori delle corrette dinamiche di mercato, che vanno segnalate a chi deve vigilare”.

“In questi giorni – aggiunge il segretario dell’associazione artigiana scaligera, Valeria Bosco –  ci sono state segnalate comunicazioni pubblicitarie che reclamizzano la vendita di elenchi di clienti business di società di fornitura di energia in liquidazione, indicando trattarsi di clienti ‘pregiati’ che dovranno effettuare a breve una scelta. Viene da pensare – prosegue – che la vendita di tali elenchi sia andata a buon fine, considerate le moltissime telefonate che i nostri associati hanno e stanno ricevendo ormai da qualche settimana, da call center o comunque da persone che si presentano in maniera non trasparente per proporsi come nuovi fornitori”.

Chi telefona, quindi è spesso a conoscenza del rapporto di fornitura fra l’azienda interpellata e un venditore di energia in liquidazione che non eroga più energia. In alcuni casi questo elemento può convincere l’impresa a valutare come fondata la nuova proposta.

“Confartigianato Verona – continua la Bosco – opera esclusivamente tramite il consorzio CAEM, già attivatosi con una nuova società per le forniture di gas ed energia per le imprese consorziate che in precedenza erano in gestione con aziende fornitrici non più operanti. Invitiamo quindi i nostri associati a non dare seguito ai contatti ricevuti da tali soggetti che telefonano continuamente e a segnalarli al CAEM, evidenziando il numero telefonico, il fornitore citato e se possibile il nome della persona che chiama.

Infine, contiamo sul pronto intervento delle Istituzioni, ciascuno per il proprio profilo di competenza. Se vogliamo veramente creare un clima di fiducia nel mercato dell’energia è necessario avviare una riflessione urgente per impedire che questi fenomeni si ripetano in futuro”.