Commercianti in piazza

Con lo slogan "Non sta andando tutto bene" centinaia di commercianti veronesi sono scesi in piazza oggi per un flashmob di protesta contro l'ultimo DPCM di Conte che tiene ancora chiusi bar, ristoranti e attività commerciali.

Una protesta pacifica, ma decisa e determinata quella messa in campo oggi da centinaia di commercianti veronesi che sono scesi in piazza e nelle vie del centro storico per protestare contro le prolungate restrizioni del Governo nei confronti dei titolari di bar, ristoranti e attività commerciali.

Con i cartelli con la scritta e l’hashtag “Non sta andando tutto bene” proprio i titolari di attività hanno manifestato tutta la loro preoccupazione e il loro disappunto nei confronti dell’ultimo DPCM, consegnando simbolicamente una maxi-chiave alle istituzioni presenti.

A fianco dei commercianti erano presenti anche l’ex ministro, commissario della Liga Veneta e vicesegretario federale della Lega Lorenzo Fontana e l’assessore al commercio del Comune di Verona Nicolò Zavarise: «Siamo al fianco di chi chiede solo di poter lavorare, di poter riaprire in sicurezza le proprie attività. Le non scelte del governo sono ingiustificabili» ha dichiarato Fontana.

Lonrenzo Fontana oggi alla manifestazione.

E sulla chiave, simbolo della protesta, Fontana ha aggiunto: «La porteremo a Roma, per far sentire al governo la voce dei nostri commercianti, imprenditori, lavoratori, di tante famiglie. Serve sburocratizzare, servono incentivi per la ripartenza ed è necessario tagliare le tasse, non limitarsi a prorogarle. La nostra comunità ha sopportato con eccezionale pazienza e sacrificio la limitazione di libertà e i blocchi imposti».

Fontana deluso anche dalle scelte del Governo: «Ci saremmo aspettati un atto di fiducia dal governo verso chi, oggi, chiede solo di poter ripartire, in sicurezza. Ci sono tutte le condizioni per farlo. L’impegno per superare l’emergenza sanitaria deve affiancarsi all’impegno per evitare la desertificazione economica e l’impoverimento dei nostri territori. Senza questo non ci sarà futuro per le nostre comunità. 

Con Fontana anche Zavarise: «Senza il lavoro non c’è futuro. Siamo stanchi di questa incomprensibile situazione che ci viene imposta, che sta mettendo a rischio famiglie, attività, imprese. Noi chiediamo con forza che si dia certezza di poter riaprire, la garanzia di un futuro che, ad oggi, viene negato. Non c’è più tempo».

#nonstaandandotuttobene !Diamo voce a tutte queste famiglie, lavoratori, dipendenti, commercianti, dimenticati vergognosamente dal governo e che chiedono solo di poter tornare ad aprire le proprie attività!

Posted by Nicolò Zavarise on Sunday, May 3, 2020

A far da eco a Fontana e Zavarise è il consigliere comunale della Lega Andrea Macario Velardi che su FB scrive: «Un enorme grazie a tutti i veronesi che oggi, con grande spirito di appartenenza, in ogni angolo della città e della provincia hanno aderito ad una manifestazione civile ed emblematica. Grazie a gente come voi, anche quelli che hanno scelto legittimamente di non fare un semplice gesto di protesta convinti che non serva a nulla trarranno dei benefici. I parlamentari, i consiglieri regionali, e gli amministratori cittadini del gruppo Lega presenti oggi, si batteranno per tutti voi in ogni sede e in ogni luogo a prescindere dall’appartenenza partitica o dal pensiero politico».

Presenti in piazza anche l’ex sindaco e ora consigliere comunale Flavio Tosi e il consigliere Alberto Bozza. «Lo Stato ripaghi i danni subiti con contributi a fondo perduto, come fanno in tutta Europa, altro che ulteriori prestiti, cioè debiti che impiccano le imprese! – ha dichiarato Tosi – Noi, diversamente da Conte, vicini all’economia reale e alle famiglie: siccome dovremo convivere per mesi con questa situazione, doverose aprire adesso in sicurezza».

«Oggi si è svolta una simbolica, civile, pacifica e forte presa di posizione di coloro che hanno attività commerciale nella nostra città e che dal 4 maggio non possono aprire e lavorare. Operatori turistici, bar,ristoranti, negozi, estetiste, parrucchiere, barbieri, ambulanti…Un urlo silenzioso! – ha aggiunto Alberto Bozza – Chiedono solo di essere ascoltati e di poter lavorare in sicurezza. Le istituzioni tutte ascoltino. Noi al loro fianco».

LO STATO AIUTI REALMENTE LE IMPRESE: LA CONVIVENZA È POSSIBILE, BISOGNA APRIRE ORA!

Lo Stato ripaghi i danni subiti con contributi a fondo perduto, come fanno in tutta Europa, altro che ulteriori prestiti, cioè debiti che impiccano le imprese! Noi, diversamente da Conte, vicini all’economia reale e alle famiglie: siccome dovremo convivere per mesi con questa situazione, doverose aprire adesso in sicurezza.

Posted by Flavio Tosi on Sunday, May 3, 2020