È arrivato lunedì lo stop in Italia alla produzione e commercializzazione di cibi sintetici o “in provetta”, con tanto di multe fino a 60mila euro. Dopo la stretta sulle farine di grilli, il divieto arriva con lo schema di disegno di legge approvato in Consiglio dei ministri. Plaude alla stretta Coldiretti, che ha già raccolto 500mila le firme con alimenti nati in laboratorio.
«I prodotti da laboratorio non garantiscono qualità e benessere e non garantiscono la tutela della cultura e della tradizione enogastronomica italiana, a cui è legata parte della nostra tradizione», ha commentato il ministro dell’Agricoltura e sovranità alimentare Francesco Lollobrigida.
Una battaglia di civiltà. A difesa della salute dei cittadini, del nostro modello produttivo, della nostra qualità, della nostra cultura, semplicemente la nostra SOVRANITÀ ALIMENTARE 🇮🇹 pic.twitter.com/kFGMnvlbMB
— Francesco Lollobrigida 🇮🇹 (@FrancescoLollo1) March 29, 2023
A fargli eco è stato il ministro della Salute Orazio Schillaci: «È una legge significativa – ha precisato da parte sua il ministro della Salute Orazio Schillaci – che si basa sul principio di precauzione perché oggi non ci sono studi scientifici sugli effetti dei cibi sintetici».
Che cos’è il cibo sintetico
Risale allo scorso novembre il via libera, dalla Food and Drug Administration negli Stati Uniti, alla commercializzazione di nuggets di pollo coltivati in laboratorio, come riporta l’Ansa. La cosiddetta clean meat è ottenuta da clonazione delle cellule staminali estratte dagli animali e poi riprodotte in vitro, senza macellazione. La sperimentazione è stata estesa al pesce e al latte. Tra i sostenitori, Bill Gates, Jeff Bezos e Al Gore. Diversamente dalle farine di insetti, per ora, in Europa non sono state autorizzate immissioni in commercio, per questo l’Italia ha potuto agire senza vincoli.
I pareri favorevoli allo stop
Il cibo sintetico ha sollevato dunque alcune preoccupazioni in termini di sicurezza e di accettabilità da parte dei consumatori. A destare maggiore diffidenza, sono la qualità e la sicurezza del cibo sintetico.
«L’approvazione in Consiglio dei Ministri del disegno di legge che vieta la produzione, l’importazione e la vendita di alimenti sintetici in Italia è una grande vittoria per l’intero comparto agroalimentare italiano. Si tratta non di una questione banalmente economica, nonostante il settore valga centinaia di miliardi di euro all’anno pari al 25% del PIL (dati 2021), ma anche e soprattutto di sicurezza alimentare dei cittadini italiani. Non si conoscono gli impatti delle lavorazioni sulla salute umana, i vantaggi in termini ambientali sono ancora dubbi e tutti da dimostrare, mentre certo sarebbe il danno alle produzioni di eccellenza e alle migliaia di posti di lavoro», così il senatore Luca De Carlo, presidente della IX Commissione – Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare.
Anche il Consorzio per la Tutela del Formaggio Grana ha accolto con soddisfazione lo stop a questa tipologia di produzione. «La lungimirante e coraggiosa scelta della Presidente Meloni e del Ministro Lollobrigida rappresentano una convinta tutela per i consumatori e per i produttori italiani. La storica decisione arriva in un momento in cui i tentativi di attacco al cibo italiano e alla sua candidatura a Patrimonio Immateriale dell’Umanità si moltiplicano».
I pareri contrari
Ci sono diverse ragioni per cui viene sviluppato il cibo sintetico, tra cui la necessità di ridurre l’impatto ambientale dell’allevamento e della produzione di alimenti, la disponibilità limitata di terre coltivabili e la crescente domanda di cibo da parte della popolazione mondiale. Per questo motivo dunque, non mancano, le voci contrarie alla nuova misura. «Il governo anche oggi si inventa un nuovo reato. Questa volta se la prende con il cibo sintetico e preferisce continuare con il suo proibizionismo sconsiderato, invece di fare ricerca e sviluppare una tecnologia che potrebbe permettere di inquinare e uccidere di meno», ha affermato il segretario di +Europa Riccardo Magi.
Nuovo giorno, nuovo nemico, nuovo reato.
— Più Europa (@Piu_Europa) March 28, 2023
Invece di salutare nuova potenziale opportunità di sviluppo, il governo si affretta a vietare preventivamente il cibo sintetico.
Alla fine arriverà comunque, ma a beneficiarne saranno altri paesi che nel frattempo potranno fare ricerca. pic.twitter.com/fvxTFb6NWA
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