Questa mattina, nella sede del Banco Popolare di Verona, si terrà un convegno per parlare dei nuovi regolamenti introdotti nel mondo della viticoltura: organizzato da Confcooperative Verona, all’incontro saranno presenti anche il Ministro Maurizio Martina e il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini.
Il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e il Presidente Nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini saranno presenti questa mattina al convegno organizzato da Confcooperative Verona, nella sede del Banco Popolare di Verona, main sponsor dell’evento, in Viale delle Nazioni, 4.
Al centro del dibattito, le prospettive economiche della viticoltura veronese alla luce dei cambiamenti sui diritti d’impianto introdotti dal nuovo regolamento europeo in materia di organizzazione comune di mercato dei prodotti agricoli (Reg. UE 1308/2013).
Secondo questo nuovo regolamento, infatti, a partire dal gennaio 2016 i vigneti potranno essere impiantanti o reimpiantanti solo se è stata concessa un’autorizzazione che dovrà essere gratuita e non trasferibile. Un passaggio che cambierà molte cose per l’intero settore vitivinicolo, soprattutto in Veneto.
Una della novità più importanti, come sottolinea il Presidente di Confcooperative Fausto Bertaiola, sta nel fatto che le autorizzazioni per i nuovi impianti saranno rilasciate ogni anno nella misura massima dell’1% della superficie vitata nazionale dichiarata l’anno precedente. «A questo punto ci si domanda se basteranno per tutti. – osserva Bertaiola – Il patrimonio vitato italiano conta circa 640.000 ettari, dato che permette di prevedere un bacino di crescita di 6.400 ettari circa per l’anno 2016. A questo potenziale, si dovranno aggiungere tutti i trasferimenti dei diritti inutilizzati che potranno essere presentati entro il 31 dicembre 2015 e che verranno convertiti in autorizzazioni all’impianto. Si tratta – prosegue – di un argomento di grandissima attualità per le nostre Cantine Sociali, per i 7mila soci che rappresentano e in generale per tutti i viticoltori sul territorio, perché potrebbe vincolare la crescita del nostro patrimonio vitivinicolo, motore delle incoraggianti performances che i nostri vini stanno ottenendo sui mercati esteri».
Di qui la necessità della riflessione sulla viticultura veronese di cui Confcooperative Verona si è fatta portavoce. «Durante il convegno del 30 novembre – conclude Bertaiola – comunicheremo ai viticoltori presenti, che invitiamo caldamente, tutti gli ultimi aggiornamenti normativi in materia di diritti ed autorizzazioni, anche in previsione del fatto che per quella data avremo la bozza definitiva del Decreto Ministeriale di cui potremmo parlare col Ministro Martina, che ha confermato la propria presenza».