Sono circa 700 gli enti veronesi (tra aziende, istituzioni pubbliche e categorie) iscritti sul portale dedicato della Camera di Commercio. Realtà scaligere che nei prossimi mesi ospiteranno 1706 studenti delle scuole superiori. 170 iscrizioni, invece, nella provincia di Treviso, poco più di 50 a Padova e a Rovigo. Sono questi alcuni dei dati emersi dal focus di ieri di Verona Network sul tema dell’alternanza che posizionano la nostra città tra le più attive a livello regionale e nazionale.
Si è parlato delle concrete opportunità dello strumento dell’Alternanza scuola lavoro durante il workshop organizzato da Verona Network e svoltosi nel pomeriggio di ieri, 19 ottobre, presso la sede dell’Ordine degli Ingegneri di Verona (in via Santa Teresa 12).
Al convegno hanno partecipato Laura Parenti, referente provinciale delle attività ASL presso l’Ufficio Scolastico di Verona, Giuseppe Riello, presidente CCIAA di Verona, Stefano Bertacco, assessore del Comune di Verona per l’istruzione e il lavoro, Giorgia Speri, Presidente del COSP Verona, Mario Bonini, coordinatore dei Dirigenti scolastici di Verona, Umberto Fasol, preside dell’Istituto Alle Stimate e Riccardo Bertagnoli, Presidente di Verona FabLab.
Carlo Reggiani, Consigliere dell’Ordine degli Ingegneri di Verona, ha portato i saluti della presidente Alessia Canteri e l’Assessore regionale Elena Donazzan, non presente in sala, ha salutato il pubblico con un videomessaggio.
Proprio secondo i dati riportati dall’Assessorato regionale, sono 15 mila gli studenti veneti che negli ultimi cinque anni hanno vissuto esperienze di alternanza scuola lavoro, ben 22 mila le aziende che quest’anno hanno aderito al progetto. Numeri che fanno riflettere, e che permettono di guardare con positività a Verona, che si presenta come una delle province più attive e attente sotto questo punto di vista.
Secondo i dati del registro imprese della Camera di Commercio (scuolalavoro.registroimprese.it) sono ben 700 gli enti veronesi suddivisi tra aziende, categorie e enti pubblici, che hanno aderito ai progetti di alternanza e che nei prossimi mesi ospiteranno 1706 ragazzi. Per agevolare questo scambio, l’ente camerale ha messo a disposizione delle aziende diversi strumenti e agevolazioni, tra cui servizi di accompagnamento dei docenti nella fase di consultazione delle disponibilità e supporto economico alle aziende. «Verona ha fatto un passo in più» – ha detto Giuseppe Riello – «con la riforma delle Camere di Commercio abbiamo potuto mettere a disposizione alcune risorse a favore di questo progetto. Per la Provincia di Verona, il nostro ente ha messo a disposizione 315 mila euro, che verranno poi trasformati in voucher per le aziende che ospiteranno gli studenti».
Uno strumento quello dell’alternanza che, come ha sottolineato Laura Parenti, non deve essere visto come un obbligo, ma come un’opportunità: «Non vediamolo come l’assolvimento di un dovere, ma un’opportunità, sia per le scuole che per le aziende. Alternanza scuola-lavoro vuol dire semplicemente spostare il luogo di apprendimento, dall’aula al contesto lavorativo, con tutto quello che il contesto lavorativo può offrire. Le proteste ci sono state ma, nel giorno dell’Alternanza Day, abbiamo raccolto moltissime testimonianze positive di studenti che hanno dichiarato di aver acquisito qualcosa di importante. Stiamo raccogliendo, naturalmente, anche tutte le criticità che si stanno presentando, per affrontare un percorso di miglioramento, dal momento che ci troviamo di fronte a una vera e propria rivoluzione del sistema scolastico.»
Un’idea di positività e opportunità che è condivisa anche dai dirigenti scolastici locali rappresentati dal coordinatore Mario Bonini. Un’attenzione particolare è stata rivolta agli studenti liceali, che nello strumento dell’alternanza possono trovare stimoli per una giusta scelta di orientamento universitario. Infine, la gratitudine nei confronti delle aziende che hanno accettato di ospitare gli studenti: «La scelta della legge 107/2015 è una scelta radicale, perché ha spinto le scuole a ragionare su una visione di scuola diversa, che si apre al mondo del lavoro e che prevede che il mondo del lavoro si apra alla scuola. Lo scopo dell’alternanza, nel dettato normativo, è di tipo orientativo: questo strumento permette di incontrare il mondo del lavoro in tutte le sue peculiarità. Per gli istituti professionali risulta sicuramente più semplice, per i licei la questione è già più complessa, ma alternanza scuola-lavoro significa anche formazione al lavoro, oltre che, molto spesso, orientamento agli studi universitari. Siamo consapevoli del fatto che gli enti e le aziende fanno un grosso investimento di tempo, energie e risorse umane, e di questo la scuola è estremamente riconoscente, ma la nostra soddisfazione è vedere che queste aziende, seppur ricevendo poco, ci danno riscontri estremamente positivi, e ci danno testimonianza di ragazzi svegli, attenti, precisi.»
ALTRE DICHIARAZIONI
Giorgia Speri, Presidente di COSP Verona:
«Il COSP un ente che si occupa di orientamento scolastico e professionale e fa da collegamento tra le aziende, le scuole e gli studenti. Proprio per questo motivo, abbiamo inteso lo strumento dell’alternanza anche come strumento di orientamento. Nel concreto, come COSP abbiamo realizzato 35 master tematici, coinvolgendo 40 istituti scolastici e 200 aziende, 14 visite aziendali e diverse attività di informazione sul mercato del lavoro, 450 moduli di orientamento nelle scuole e diversi progetti pilota. Abbiamo verificato una disponibilità molto diffusa da parte delle aziende e, anzi, riscontri particolarmente positivi».
Umberto Fasol, Preside dell’Istituto Stimate:
«Credo che sarebbe bello poter mettere in contatto anche gli insegnanti con queste esperienze. Gli insegnanti, soprattutto del liceo, fanno un percorso liceale e universitario, ma pochi di noi hanno avuto la possibilità di lavorare in un’azienda. Se gli insegnanti provassero questo tipo di esperienza, potrebbero capire meglio ciò che gli studenti possono imparare nel contesto della propria disciplina. Non dimentichiamo che non tutto quello che si impara a scuola è traducibile in un’esperienza di tipo lavorativo. L’importanza di fare esperienza in azienda deriva dal fatto che in azienda si lavora in sinergia, c’è un contatto continuo coi colleghi, si creano relazioni umane».
Riccardo Bertagnoli, Presidente di Verona FabLab:
«Verona FabLab nasce nel 2014 con l’idea di creare un luogo in cui i ragazzi giovani possano sperimentare la tecnologia. Da quest’anno è partito un progetto in collaborazione con altri FabLab del Veneto, dal nome Buisnessplan Competition, che mette in rete diverse scuole del tessuto veronese e veneto in una sfida per i ragazzi: una trentina di studenti veronesi seguiranno un percorso, da ottobre 2017 a giugno 2018, per un totale di 170 ore di alternanza scuola lavoro. Si partirà dall’analisi delle fasi di realizzazione di un’idea imprenditoriale, in tutti i suoi aspetti, per poi provare a creare una propria e originale. L’obbiettivo è quello di portare ragazzi, con formazioni scolastiche molto diverse, a collaborare, a creare un prodotto originale e, infine, a proporre ad una giuria il proprio progetto, ideato da zero».