Il paese di Giazza, nella Lessinia orientale, è l’unico che trattiene l’eredità linguistica del cimbro con alcune persone che conversano ancora nell’antica lingua. A tutelare la memoria culturale si impegna da anni l’associazione Cimbri della Lessinia, costituita nel 1974 con il nome Curatorium Cimbricum Veronense. Il 23 giugno di ogni anno, gli abitanti del piccolo paese, poco più di 90 anime in totale, organizzano la Festa del Fuoco, la “Waur Ljetzan. Cade infatti il solstizio d’estate e si onora San Giovanni. Una notte magica in cui convergono i riti indoeuropei e celtici che esaltano il potere del fuoco e della luce, un giorno sacro nelle tradizioni pagane precristiane. Attorno ai fuochi si canta e si danza; è una notte di prodigi per Giazza che attraverso rievocazioni, musiche e spettacoli di fuoco rinnova i riti ancestrali dei cimbri con l’accensione dei 13 bracieri, simbolo della loro unità.