Il Festival del cinema africano tutto l’anno presenta un film “ambientato” nel carcere di Montorio. Il regista marocchino Azlarabe Alaoui racconta così le difficoltà della detenzione in un Paese straniero: attraverso le testimonianze di alcuni carcerati nordafricani.
Il disagio della reclusione raccontato attraverso le parole e gli occhi di chi è abituato a viverlo sulla propria pelle. Questo è il contesto in cui si svolge Behind foreign bars, docu-film del regista marocchino Azlarabe Alaoui che sarà proiettato venerdì 9 febbraio alle 21.30 nella Sala Africa dei missionari comboniani. L’evento, secondo appuntamento del Festival del cinema africano tutto l’anno, rientra nella sezione Viaggiatori&Migranti.
Luogo chiave del film è la casa circondariale di Montorio, il carcere veronese costruito negli anni Settanta per diventare un carcere di massima sicurezza utile alla detenzione dei terroristi, ma mai utilizzato per i fini previsti. Il regista, toccato dalla realtà carceraria scaligera incontrata nel corso del Festival di Cinema Africano del 2013, ha cercato di dare voce a un gruppo di detenuti nordafricani attraverso le loro testimonianze. Qui il rimpianto per la perduta libertà si lega a doppio filo con il disagio di trovarsi in un Paese lontano dal proprio.
Tra gli ospiti della serata saranno presenti il regista, produttore e documentarista Azlarabe Alaoui e l’aiuto-regista e critica cinematografica Annamaria Gallone. Il Festival prevede la proiezione, da gennaio a maggio, ogni secondo venerdì del mese, di un film della sezione Viaggiatori&Migranti, scelto dalla direzione artistica del FCA.
Il biglietto ha un costo di 5 euro. Per informazioni: www.cinemafricano.it, organizzazione@cinemafricano.it o cell. 366 8145670 – tel. 045 8033519.
I prossimi appuntamenti:
- 9 marzo: Noi, i neri
- 13 aprile: Patience, patience, t’iras au paradis!
- 11 maggio: Ghetto psa e Aji-bi les femmes de l’horloge