Mercato immobiliare in Italia: compravendite in continuo calo e previsioni negative per la fine dell’anno

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Il mercato immobiliare in Italia sta vivendo un momento all’insegna del rallentamento. Nel corso dei primi sei mesi di quest’anno, infatti, la perdita di quota delle compravendite è stata pari al 12,5%. A portare alla luce questo dato è la recente relazione sul mercato immobiliare di FIMAA Confcommercio. 

Il confronto con il 2022

Con una previsione del 10% di compravendite in meno per la fine dell’anno, il primo semestre dell’anno in corso ha visto, in confronto ai sei mesi iniziali del 2022, la vendita di circa 50mila abitazioni in meno.

Gli esperti hanno commentato questi dati andando più a fondo rispetto ai numeri superficiali e sottolineando, per esempio che, nonostante il calo, il mercato immobiliare in Italia rimane discretamente attivo.

La flessione che ha caratterizzato lo scenario del primo semestre del 2023 è stata descritta come un rallentamento fisiologico più che atteso dalle previsioni del passato.

Il Presidente di FIMAA Santino Taverna, commentando i dati della relazione nel corso delle numerose interviste rilasciate dopo l’ufficializzazione dei dati, ha ricordato, non certo per primo, che le performance del 2021 e del 2022 possono definirsi inaspettate.

Dopo i numeri eccellenti del ciclo dell’immediato post pandemia, era più che prevedibile un momento all’insegna dell’assestamento.

Sempre da parte di Taverna è arrivata la conferma del fatto che, con gli alti numeri del post pandemia, è stato possibile soddisfare molta della domanda di immobili in Italia.

L’aumento dei prezzi delle case

Nonostante la perdita di quota delle compravendite, i prezzi delle case in Italia continuano a salire. Nel corso del secondo trimestre 2023, le quotazioni di quelle nuove sono salite dello 0,5%. Per quanto riguarda, invece, gli immobili usati, si parla dello 0,8% in più.

Cosa aspettarsi per il prossimo futuro

Come già accennato, per il prossimo futuro ci si aspetta una flessione delle compravendite pari al 10,5% su tutto il 2023 nel caso in cui il trend attuale dovesse proseguire (dati del Consiglio Nazionale del Notariato).

Per i prossimi anni, invece, si guarda con preoccupazione alla direttiva europea sulle case green – che, per la precisione, non è ancora in vigore – la quale prevede, a partire dal 2028, zero emissioni per tutti gli edifici di nuova costruzione.

Per quanto riguarda, invece, gli immobili già esistenti, si parla di adeguamento alla classe E entro il 2030 e alla D entro il 2033, con ovvie ristrutturazione che stanno preoccupando milioni di persone.

Per dare qualche numero in merito, ricordiamo che, secondo i dati della società Scenari Immobiliari, sarebbero 1,8 milioni gli edifici per i quali è necessario un adeguamento, con spese che si aggirerebbero attorno agli 88 miliardi di euro.

Il timore per la possibile entrata in vigore della normativa comunitaria sta portando tantissime persone con immobili in classe energetica bassa a venderli con cospicui sconti.

Le difficoltà di chi cerca casa

Lo scenario appena descritto può indubbiamente scoraggiare chi cerca casa. Anche se, dopo diversi rialzi, la BCE non ha ritoccato di recente i tassi, l’aumento rispetto al passato è consistente. 

Con i giusti accorgimenti, però, è possibile approcciarsi al percorso di ricerca della casa in maniera metodica e con maggiori chances di ottenere risultati.

Fondamentale a tal proposito è selezionare con attenzione le fonti degli annunci. Il web è uno strumento prezioso, ma va saputo utilizzare. 

Per quanto possibile, è il caso di orientarsi verso fonti specializzate. Se ne stai cercando una, puoi consultare moltissimi annunci di case in vendita su immobiliovunque.it.

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